“Un’occasione per discutere dei nuovi strumenti a disposizione dei
Comuni per gestire e tutelare il territorio”. Con questo slogan si è
aperto il primo incontro organizzato dall’ amministrazione comunale di
Falcade per presentare, discutere e capire quali sono le aspettative e
le esigenze della popolazione in relazione al Pat (Piano di assetto
territoriale). Già in mattinata e nel pomeriggio la bozza del Piano era
stata presentata, in una serie di incontri ad autorità ed enti preposti
alla tutela del territorio, associazioni e sindacati di categoria,
ordini e associazioni di volontariato e sociali. Tutte attività che,
come spiegato dal sindaco Stefano Murer, servono a recepire le esigenze,
i suggerimenti e le osservazioni che provengono dai vari soggetti sulla
bozza del Pat già approvata dalla giunta comunale, valutare e inserire
le proposte. La parola è poi andata ai due tecnici dello Studio ”Veneto Progetti” di Conegliano al quale è stato affidato il compito di redigere il Pat di Falcade, i per la spiegazione. Due le "anime": il Pat strumento di strategia e piano di interventi che va a determinare le scelte. Nella prima bozza dell’amministrazione, sono stati considerati tre grandi capitoli: il sistema turistico, il sistema insediativo e relazionale e il sistema ambientale. Di tutti e tre è stata fatta un’analisi approfondita nella quale sono emersi i punti di forza, di debolezza e gli obbiettivi che si vogliono raggiungere. Tra le debolezze sono stati inseriti ad esempio i costi proibitivi per i residenti, in gran parte giovani, delle case: causa di spopolamento. Oppure: la diminuzione delle persone impiegate in agricoltura. Tra i punti di forza: l’ambiente, con la Val Fredda, La Piana, le Zone umide, i fabbricati di interesse storico e artistico. E tra gli obbiettivi da cogliere c’è anche la valorizzazione dell’eco sistema della valle del Biois e produzione di prodotti agro-alimentari. Per il pubblico ha preso la parola Patrizia Murer del Comitato Piana di Falcade che ha polemizzato con Murer sottolineando di non capire perché siano stati indetti due incontri con la popolazione invece che uno. E precisando che il Comitato Piana è pronto ad un confronto a 360 gradi con il Comune e i soggetti interessati. d.f. |
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