«Ribadiamo la necessità che la comunità di Falcade tenga alta
l'attenzione, soprattutto in questa fase altamente delicata del Pat.
Auspichiamo si faccia il possibile affinché si possano promuovere
riflessioni in merito a uno sviluppo montano, visto non come un modello
costruito con gli stampini, bensì percorso che riconosca la specificità
e il valore del proprio patrimonio culturale, umano e naturale». Il
comitato contro la cementificazione della Piana si fa sentire dopo la
delibera 79 con la quale la giunta di Falcade ha adottato il documento
preliminare, con relativo rapporto ambientale e schema di accordo di
pianificazione. «Anche in questa quarta estate dalla nostra costituzione e dalla lotta senza esclusione di colpi per salvare una delle area di cui i falcadini e i suoi “montanari acquisiti” vanno più fieri - scrive il sodalizio -, il comitato può ancora dire che la Piana è lì, incontaminata, verde e fruibile. E questo nessuno lo può contestare. E speriamo di poter ancora a lungo continuare a ribadire la stessa cosa e a rassicurare i nostri sostenitori, amici e paesani, che la Piana rimane la fonte di vita per tutti coloro che in Falcade cercano pace, tranquillità e aria buona, e per tutti coloro, e sono sempre di più, che credono nella montagna come qualcosa di certamente fruibile e di indispensabile, ma che riconoscono in essa anche la semplicità di una scelta di vita che contrasta pienamente con l'agiatezza e sfarzosità della città metropolitana, dei suoi centri commerciali e dello stress». (m.m.) |
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