FALCADE. «Proponevo un investimento da 4 milioni di euro per
lo sviluppo armonico della Piana: non sono stato ascoltato». Il
progetto della riqualificazione dell’area della Piana di Falcade, citato
dal Comitato contro la sua cementificazione, era di Renzo Secchi,
imprenditore falcadino oggi a Panama. Un progetto sul quale il
Comitato e il sindaco di Falcade hanno trovato modo di “beccarsi”
nuovamente con il primo a chiedere spiegazioni sul perché la
proposta di Secchi non fosse stata tenuta in considerazione e con il
secondo a sostenere che «nessun documento è mai giunto a questa
amministrazione». Per cercare di capire come sono andate le
cose, quindi, abbiamo raggiunto telefonicamente a Panama, Renzo
Secchi. «C’è stato un incontro con la giunta», ha detto Secchi,
«nel corso del quale io ho proposto un progetto di sviluppo
armonico della Piana, perché credo che quella zona bellissima debba
essere riqualificata complessivamente e non un pezzo qua e uno
là». «Non ho messo sul tavolo un documento ufficiale», precisa
l’imprenditore falcadino al telefono, «ma un foglio di lavoro in
cui prospettavo la possibilità di investire 3-4 milioni di euro,
chiedendo come contropartita solamente la concessione dei terreni per un
periodo adeguato per ammortizzare gli investimenti. Chiedevo»,
continua ancora l’imprenditore che ora lavora all’estero, «inoltre di
discutere il progetto assieme al Comune e agli altri soggetti
interessati a partire dal Comitato della Piana e poi, eventualmente, di
presentarlo in un’assemblea pubblica in modo che tutti potessero
aver chiare le mie intenzioni». Documento ufficiale o no, dopo
l’incontro con la giunta il filo del dialogo si è interrotto. «Io penso
che non abbiano creduto nelle mie intenzioni», dice oggi Secchi,
«non c’era la volontà politica e quindi io non ho più insistito e
ho fatto altre scelte. Mi fa piacere che oggi, da quanto ho sentito, sia
nato il progetto di idee per la riqualificazione della zona. Una
soluzione (caldeggiata dallo stesso Secchi da queste colonne già nel
giugno 2009, ndr) che, se fatta in maniera seria, mi pare
intelligente. Io, però, non parteciperò». Il progetto, che
inizialmente prevedeva un intervento al Parco del Cetaceo, si era
poi ampliato finendo per comprendere quindi l’intera Piana. «La
nostra idea», spiega Moreno Tomaselli, che aveva collaborato con Secchi
alla fase di progettazione «prevedeva un cambiamento piuttosto
radicale dell’area con un leggero aumento di volumetria. Il tutto»,
conclude quindi Tomaselli al termine dell’incontro, «a nostro
avviso, avrebbe garantito un miglioramento estetico, una maggiore
fruizione turistica e anche la creazione di nuovi posti di lavoro.
Inoltre, la proposta era stata valutata e accolta favorevolmente
anche dal Comitato». G. Santomaso |
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