FALCADE. «Non ho sbagliato a proporre il Pua e a congelarlo fino a una
pianificazione condivisa con il Piano di assetto del territorio».
Dopo i duri attacchi ricevuti prima dal consigliere provinciale Cesare
Rizzi e poi dal Comitato contro la cementificazione della Piana, il
sindaco di Falcade si difende. «Da quando rappresento il
territorio di Falcade come sindaco», premette Murer, «sono consapevole
che le scelte e le decisioni prese quotidianamente hanno effetti
positivi e negativi e le responsabilità per le loro conseguenze sono
imputabili al sottoscritto. Sono pure cosciente del fatto che le
mie decisioni vanno bene a qualcuno e male ad altri. Le scelte hanno
delle giustificazioni, ma le responsabilità dei loro effetti ricadono
su chi ne è esecutore: non occorre che nè il Comitato nè il
consigliere provinciale Rizzi me lo ricordino». Murer entra poi nel
merito di queste scelte che ha definito “colpa” in riferimento
alla chiusura dell’albergo Focobon. «Ritengo di non aver
sbagliato nel proporre un Piano urbanistico attuativo delle previsioni
del Piano regolatore di Falcade», spiega, «e che sia stato
corretto congelare il tutto fino ad una pianificazione condivisa con la
redazione del Piano di assetto del territorio, o meglio con il
Piano degli Interventi, e pertanto immotivate sono le richieste delle
mie dimissioni da parte del Comitato». Il sindaco chiarisce poi
due punti su cui aveva insistito il Comitato. «Riguardo all’area
descritta come fatiscente, ricordo che è compresa nel perimetro di Pua
della famigerata urbanizzazione della Piana e pertanto il suo
recupero deve essere pianificato in un unico modello. Riguardo alla
riqualificazione dell’area parco sono stato avvicinato da un
locale che ha proposto, solo a parole, un investimento nei termini
dichiarati dal Comitato, ma nessun documento è mai giunto
all’amministrazione. Dalla proposta verbale di quel cittadino scaturisce
il bando “Idea progetto” per la riqualificazione di quell’area».
- Gianni Santomaso
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