FALCADE. «Sindaco, si dimetta». Sulla questione relativa alla chiusura
dell’albergo Focobon interviene anche il Comitato contro la
cementificazione della Piana di Falcade e lo fa sfoderando la spada.
Un intervento atteso dopo che il sindaco Stefano Murer aveva
dichiarato al Corriere delle Alpi di considerare una colpa il
“congelamento” del famoso Piano urbanistico attuativo poichè la
decisione avrebbe, nel caso specifico, impedito al Focobon la
possibilità di ampliare la propria area. Si tratta di quello
stesso Pua contro il quale il Comitato aveva combattuto una vera e
propria battaglia. «Dopo mesi di silenzio inquietante», dicono i
membri del Comitato, «finalmente qualcuno dice con chiarezza
quello che da tempo si cerca di spiegare ai paesani».
L’interpretazione che il Comitato dà dell’intera questione è
chiara. «Falcade dunque sta morendo», ragionano, «gli alberghi
chiudono, chiuderà anche il Parco, chi ha la conduzione della pista da
fondo ha già dichiarato che mollerà. Insomma la crisi incombe.
Tutto imputabile al fatto che non si è costruito sulla Piana. E
naturalmente alle decisioni prese quel 9 novembre 2007». E poi arriva
l’affondo. «Sindaco, se è convinto di aver sbagliato quella sera e
che la paventata rovina di Falcade sia riconducibile proprio a quella
decisione, si dimetta. Lo spirito speculativo delle affermazioni
di questi giorni è evidente. Affermare con tanta enfasi che Falcade
è ridotta così male e che l’unica àncora di salvezza è costruire sulla
Piana, è davvero troppo comodo, soprattutto in vista di una
futura non lontana campagna elettorale. Significa per altro voler negare
la reale complessità delle questioni». Per il Comitato, in
definitiva, non è possibile imputare la chiusura di un albergo al
fatto che sulla Piana non si possa costruire. Piuttosto, gli stessi
membri del gruppo si chiedono come mai l’amministrazione comunale
non prenda in esame la promozione dell’area adiacente la strada
regionale, dall’ufficio postale alla stradina per il Parco.
«Un’area», dicono, «la cui fatiscenza è per altro sotto gli occhi
di tutti, turisti compresi». Non solo, ma il Comitato invita Murer a
far chiarezza anche su un’altra questione. «Spieghi», dicono, «i
motivi per cui non ha nemmeno voluto discutere e far conoscere
alla popolazione un progetto proposto poco più di un anno fa da un
cittadino di Falcade, che prevedeva una riqualificazione proprio
di tutta quell’area, dal laghetto al parco, dal campo di ghiaccio al
campo di calcio, investendo del suo, senza chiedere al Comune
nemmeno un euro, ma soltanto la concessione di quell’area per un congruo
numero di anni».
- Gianni Santomaso
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