FALCADE. Una lancetta della storia alberghiera di Falcade si
è fermata. Per sempre o per poco non si sa, ma certo è che
qualche giorno fa l’albergo Focobon ha chiuso i battenti. Una notizia
che per Falcade, i suoi abitanti e per l’economia turistica non è
per niente buona. Quello che chiude non è infatti solo un albergo,
ma è l’albergo più vecchio del paese. “Il nuovo gioiello del turismo
valligiano”, come era stato definito, venne aperto nel novembre
del 1902 da Emanuele Murer. In quel momento, assieme alla casa
dei Bulf, era la costruzione più a valle del centro storico di Col de
Rif. Nei decenni successivi il paese si sarebbe sviluppato proprio
in quella direzione. Il primo nome fu “Albergo Fioccobon”, mutato
alcuni anni dopo in “Albergo Focobon al Rifugio Mulàz” e infine in
“Albergo Focobon”. Oggi è una struttura chiusa, ma i motivi che
hanno portato la proprietà a questa Intanto l’ex sindaco e l’ex
presidente dell’azienda di soggiorno di Falcade-Caviola, Bepi
Pellegrinon, si dicono molto dispiaciuti. «Una conduzione non
familiare non dà reddito», dice Pellegrinon «e la politica dovrebbe
farsi carico di questi problemi. Spero si instaurari un dialogo
tra il Comune e i proprietari, tale da consentire l’utilizzo parziale
dell’edifico per appartamenti a patto che ci sia un tornaconto
anche per l’ente». Sui destini del Focobon si è discusso pure su
internet. Oltre a chi elogia i nove anni della gestione di Sveva Murer,
in tanti parlano di “sconfitta” per l’intero paese. Di questo
parere sembra anche il sindaco di Falcade, Stefano Murer. «La chiusura
di ogni struttura», dice, sia essa storica o recente, con uno o con
cento posti, è un fatto estremamente negativo per il territorio.
Quella del Focobon sarà una mancanza non colmabile». Il sindaco prova
poi a ragionare sulle cause della chiusura. «Il proprietario ha
la facoltà di fare le sue scelte», spiega, «intendo incontrarlo
per capire bene le motivazioni. Certo la struttura necessita di
adeguamenti ed era stata declassata dalla Provincia». «Inoltre»,
aggiunge, «l’area è limitata e non permette un eventuale sviluppo per
l’albergo. L’unica possibilità sarebbe verso la zona della Piana
di Falcade, ma ciò non è fattibile a causa delle scelte
dell’amministrazione comunale». Parla proprio di “causa”, il sindaco
di Falcade, ritornando quindi sulle decisioni prese da lui stesso
il 9 novembre 2007 quando decise di “congelare” il Piano urbanistico
attuativo avversato da ben 2102 firme contrarie a colate di cemento
sulla Piana. «Ogni scelta ha delle conseguenze», conclude Murer,
«e relativamente alla chiusura del Focobon dobbiamo tener conto anche
di questi elementi». G. Santomaso |
Sulla stampa >