Nel giro di dieci anni la valle del Biois ha perso 200mila presenze turistiche. Questo il dato più eclatante emerso dalla relazione di Stefano Cicalò, affidata alla società Michaeler & Partner dal nuovo Comitato strategico per lo sviluppo, operativo a Falcade da qualche giorno. Il Comitato è formato da Comune, società impianti e da diversi imprenditori, e vuole interpretare il passato per capire presente e futuro turistico della valle del Biois e di Falcade. Lo studio è stato presentato subito dopo l'assemblea del Consorzio turistico Val Biois in un incontro promosso dallo stesso Consorzio e seguito da un foltissimo pubblico, sintomo che la materia interessava. Poche parole, ma chiare e semplici, quelle usate da Cicalò per fare il punto della situazione turistica della valle del Biois e in particolare della località di Falcade, un po' il fiore all'occhiello del comprensorio. Grazie ad esse sono stati messi a nudo i pregi della zona: la posizione, centrale all'interno dell'area dolomitica; l'ambiente naturale, ancora integro; l'innevamento, ottimale; l'impiantistica, all'avanguardia. Ma anche i difetti, riconducibili a varie problematiche legate al settore ricettivo.
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