Alcune fra le più belle cime dolomitiche, uniche per la loro bellezza
ma anche per la loro morfologia e struttura geologica, sono proprio qui,
intorno a Falcade. Sono alcune di quelle cime che l'Unesco ha ritenuto
meritevoli di assurgere al titolo di Patrimonio dell'Umanità.
Questo non può che essere motivo di orgoglio per chi abita queste valli,
o comunque le vive da turista, o le fruisce anche solo attraversandole.
Proprio per questo non si può consentire che urbanizzazioni sconsiderate
deturpino e snaturino questi luoghi e le valli che vi fioriscono.
Si pensi ad esempio all'eliporto di Falcade.
I falcadini hanno visto da sempre atterrare gli elicotteri in qualunque
luogo occorresse: la scorsa estate ne hanno visto uno persino davanti
a un pub, in pieno centro storico, perchè proprio lì c'era bisogno di un
soccorso. Perchè allora piazzare questa nuova pista di atterraggio, peraltro
non illuminata perchè i soldi sono finiti, nel bel mezzo della Piana?
Esistevano certo altri luoghi, forse più adatti e sicuramente meno
sconvenienti.
Del resto, tutto ciò che si impone o si vorrebbe imporre sulla Piana di
Falcade, il cemento freddo ed incolore, così inamovibile e deturpante,
porta via qualcosa a ciascuno di noi, anche a tutti coloro che gioiscono
perchè le montagne di Falcade sono state dichiarate esteticamente
splendide e soprattutto uniche. Nello scorso mese di ottobre 2008 il
Presidente delle Repubblica, a seguito della domanda proposte nel lontano
1929, ha decretato di concedere finalmente a Falcade uno stemma ed
un gonfalone, quello che oggi troneggia nella sala consiliare.
Ebbene, lo stemma viene così descritto: "di azzurro, al gruppo montuoso
del Focobon, d'oro, con le tre vette innevate di argento, uscente dai
fianchi e fondato sulla pianura erbosa di verde, sormontato dal falco
volante al naturale, caricato da quattro abeti di verde, ordinati in fascia,
nodriti nella pianura erbosa." Quella "pianura erbosa di verde",
quella Piana di Falcade evidentemente così connaturata all'esistenza stessa
del Paese da figurare, con una descrizione così suggestiva, proprio nel suo
stemma, c'è ancora. E' ancora là, con il suo prepotente verde a dire che è
estate, che vi si può ancora passeggiare, correre, organizzare feste e
giochi; insomma che qualunque età si abbia la si può ancora fruire.
Il Comitato contro la cementificazione della Piana non si illude tuttavia
che ogni questione sia risolta, e rimane vigile. La Gente di Falcade
e tutti coloro, e sono stati tanti, che hanno partecipato e vissuto le
vicende legate alla Piana ed hanno contribuito a sventare fino ad
oggi la minaccia delle ruspe, non dovranno consentire che
speculazioni ed interessi di pochi portino via a questo Paese
quella che il suo stesso Sindaco Stefano Murer ha definito
"polmone verde", ma che è da considerare anche e soprattutto
il cuore vivo e pulsante di Falcade.
Il Comitato Contro la Cementificazione della Piana di Falcade